RUBRICA MODA: ARIA

 

Come molti sapranno, la nota casa fiorentina fondata nel 1921 da Guccio Gucci, ha appena celebrato il suo centesimo anniversario con la presentazione della nuova collezione “ARIA” by Alessandro Michele, celeberrimo direttore artistico di Gucci reso tale da Marco Bizzarri (ex CEO di Bottega Veneta e attuale CEO di Gucci).

“Questo non è un film, ma un vagito” esordisce Alessandro Michele a riguardo del videoclip, con il quale è stata presentata la collezione, girato con Floria Sigismondi (artista conosciuta principalmente per la sua carriera come regista e fotografa). Usa il termine “vagito”, ossia il pianto emesso da un neonato, proprio per sottolineare il tema della rinascita intesa come annullamento di una visuale della casa vista solamente come logo GG.

Le soundtracks del fashion-film sono alcune delle più note canzoni che contengono la parola “Gucci” nel titolo e nel testo a simboleggiare l’impatto sulla cultura popolare che ha avuto questo marchio. I pezzi piaciuti alla maggiore sono le borse, ma secondo il parere di molti il masterpiece di questa collezione è la borsa a forma di cuore anatomico tempestata di cristalli.

Il nome della collezione scelto da Alessandro Michele è “Aria”, ovviamente nome non lasciato al caso, ma scelto per simboleggiare il trionfo dell’aria, di cui ultimamente abbiamo proprio bisogno. Ed è proprio la modella con la pochette a forma di cuore umano che chiude la sfilata con il lancio in aria di essa, dopo aver proseguito per un corridoio stretto e cupo, affacciandosi poi su un giardino appunto pieno di aria e luce, un giardino interpretato come quello dell’Eden con tanto di cigni e cavali bianchi.

In molti capi della collezione compare la scritta “Hotel Savoy”, l’hotel grazie al quale Guccio Gucci, al tempo liftboy nello stesso, rimase affascinato dalle valigie degli ospiti dell’hotel, che lo ispirarono tanto da decidere di fondare una propria casa di moda. Vengono ricelebrati in maniera piuttosto marcata i principali elementi ippici, ai quali Guccio Gucci si appassionò durante il  suo soggiorno a Londra.

Ricompaiono morsetti, elmi da equitazione, briglie e staffe che negli anni Trenta, dopo aver fatto ritorno nella sua Firenze, soddisfacevano appieno le richieste dell’aristocrazia italiana praticante l’hobby dell’ippica. Con l’apertura del primo negozio Gucci negli USA a New York venne sancito il successo internazionale: i prodotti Gucci si affermarono per il loro design originale e la loro raffinatezza, conquistando il cuore delle celebrità dell’epoca.

Il nuovo Gucci è un collage di elementi “rubati” dal suo stesso immaginario: troviamo gli stessi elementi equestri di Guccio Gucci, il Tom Ford degli anni Novanta e una sorprendente collaborazione con Demna Gvasalia (direttore artistico di Balenciaga). Insomma, è un viaggio nel tempo attraverso la storia del brand.


Importante innovazione portata da Alessandro Michele è il rifiuto della divisione degli abiti in maschili e femminili, già precedentemente adottato, ricordiamo in particolare lo scalpore che destò  l’abito da sera indossato da Harry Styles sulla copertina di Vogue USA di dicembre 2020 o la tuta tutta tulle e pizzi del MET Gala 2019. Anche quest’anno la divisione degli abiti in S/E ( collezione primavera-estate) e F/W (collezione autunno-inverno) non è stata adoperata.





Commenti