Le ferratelle, pizzelle neole o nivole, sono chiamate in tanti modi ma designano un’unica regione: l'Abruzzo.
Esse appunto sono una delle più famose ricette abruzzesi e ne esistono diverse varianti a seconda della zona di provenienza.
Generalmente queste ferratelle si dividono in due grandi gruppi:
- le ferratelle rigide (più croccanti, cucinate con una ricetta che prevede meno utilizzo delle uova e del lievito)
- le ferratelle morbide (molto simili ai famosi “waffles” con cui spesso vengono confuse)
Oltre alla quantità degli ingredienti esse si differenziano non tanto per la ricetta, quanto per il ferro utilizzato per cucinarle.
La storia:
Molte testimonianze dicono che questo dolce risalga all'epoca dei Romani, dalla preparazione del celebre crustulum, un biscotto molto simile all'odierna ferratella.
Nel '700 i ferri per la preparazione venivano personalizzati dai fabbri che oltre al decoro che prevalentemente aveva la forma di un “cancello” usavano mettere le iniziali del committente del lavoro.
In questo modo le ferratelle una volta realizzate potevano vantare una sorta di marchio di fabbrica e potevano essere rintracciate con facilità dal momento che era molto solito prestarle alle famiglie vicine.
In passato il ferro era considerato un oggetto di valore al pari del corredo nuziale, di fatti veniva portato in dote dalla sposa al momento del matrimonio.
Ai giorni nostri i vecchi ferri li possiedono solo in pochi. Molti utilizzano i nuovi ferri elettrici perché risultano più comodi rispetto ai vecchi utilizzati nel camino.
I FERRI E LE FORME:
Come dicevo in precedenza i ferri moderni erano acquistabili ovunque, in negozi di elettronica o su internet.
I decori più comuni sono quelli per ferratelle a forma di cuore, a ventaglio o a fiore che si suddividono in 4 o 6 petali ognuno costituito da una ferratella che verrà poi servita.
Ferratelle a “cancello”, a forma di cuore
Ferratelle a forma di fiore.
LA RICETTA:
- 6 uova
- 6 cucchiai di zucchero
- Qualche goccia di succo di limone
- 500g di farina
- 50g di latte
- 2 cucchiaini di lievito per dolci
- 50g di olio di semi
Per quelle rigide basta aggiungere un cucchiaio di olio in più e un po' più di farina per rendere l'impasto più denso. Con queste porzioni riusciremo a preparare circa 30 ferratelle.
Una curiosità è che in passato, arrivati al momento della cottura si usava recitare un “Ave Maria” da un lato e un “Padre Nostro” dall'altro. Questo secondo le credenze degli anziani poteva aiutare la cottura.
Una volta cotte, potete mangiarle con quello che vi piace di più: cioccolato, marmellata e in Abruzzo utilizziamo un condimento chiamato mostarda composto da uva cotta.
Insomma questi dolci sono come dire un must have! Possono essere preparate sempre, per una merenda golosa o per un’occasione importante. Se non sapete che cosa preparare per stupire i vostri ospiti le ferratelle sono sicuramente una scelta adatta!
Mariateresa Fidanza-Fidanza
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