RUBRICA D'ARTE: TAMARA DE LEMPICKA, IL SIMBOLO DI UN'EPOCA

 


TAMARA DE LEMPICKA:

Il simbolo di un’epoca


(La ragazza in verde, 1930/31)

Quando pensate all'Arte della pittura quante donne vi vengono in mente? 

Lo so, è una domanda difficile, forse uno o due di voi riuscirà a nominare la meravigliosa Frida Kahlo, ormai un nome vuoto nella bocca di persone ignoranti. Ma poi? Poi cosa c'è?

Nulla. 

Il vuoto. 

C'è chi risponde con dei nomi a caso e chi con il silenzio. 

Oggi sono qui per aggiungere un altro nome a questa lista, nella speranza che la prossima volta che qualcuno vi porrà questa domanda, saprete rispondere con successo.


Vivo la vita ai margini della società, e le regole della società normale non si applicano a coloro che vivono ai margini.

Tamara, originaria di Varsavia, è una donna straordinaria, una di quelle che ti fanno venire voglia di essere come lei, forte e indipendente in una Polonia dove di libertà ce n’era ben poca.

Il suo sogno nacque proprio in seguito ad un viaggio in Italia, affascinata dallo splendore dell’arte italiana, prese una decisone: diventare pittrice.

Fu così che Tamara Rosalia Gurwik-Gorska lasciò la Polonia e si trasferì a San Pietroburgo. Lì conobbe il suo primo amante che sposò poco prima della rivoluzione russa, da cui prese il cognome e divenne Tamara De Lempicka.

Mi piaceva uscire la sera e avere un bell'uomo al mio fianco che mi diceva quanto ero bella o quanto grande era la mia arte.

Questa donna è la diva, l’eleganza, la trasgressione, l’indipendenza e la modernità. Viaggiò molto nella sua vita da Copenaghen a Parigi fino all'Italia, Milano per imparare tutto sulla pittura. Proprio qui conobbe D'Annunzio che si infatuò di lei tanto da definirla "La donna d'oro" .

Tamara è una donna eccentrica, che punta al successo, capricciosa e irraggiungibile. Ama autoritrarsi, non a caso è la protagonista della maggior parte dei suoi dipinti, tra cui il più famoso Autoritratto nella Bugatti verde (1932)”.


Questo quadro è il simbolo di un’epoca, e la donna è la raffigurazione  dell’emancipazione femminile, dell’indipendenza della donna, seducente e potente. È l’unica protagonista in una lussuriosa Bugatti verde.

Tamara è la Daisy di F.S. Fitzgerald nel “Grande Gatsby” con una piccola differenza, non limitava il suo interesse solo agli uomini.

Come già detto in precedenza la nostra pittrice descrisse così bene le donne come soggetti principali dei suoi quadri perché le amò. Rappresenta donne vere e libere certe volte vestite solo di un rossetto. Tra i tanti aggettivi a lei dedicati rientra anche lo “scandalosa” per le coppie troppo saffiche che ritraeva.

(Le due amiche, perspective, 1923)

Tenne privata pure la sua gravidanza per mantenere la sua immagine di donna indipendente. Visse divorzi, relazioni scandalose, amanti ma non si espose mai al grande pubblico. Gran parte delle sue opere appartengono a collezioni private. Tamara indossò sempre una maschera, scegliendo di stare negli alti ranghi aristocratici. Una maschera che non si toglierà fino alla morte.

(Particolare de "La dormiente")



SARA SANTORI

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