I trasformisti
Febbraio è il mese di Carnevale e dunque abbiamo deciso di parlarvi degli attori più trasformisti di Hollywood,
osservando tre tipi differenti di trasformismo!
Partiamo!
Johnny Depp: Il trasformista che si serve del trucco
Johnny Depp è uno dei migliori attori della sua generazione
e purtroppo negli ultimi tempi il suo nome non è prevalentemente accostato alle
sue grandi interpretazioni.
Johnny Depp inizia a recitare all’età di 17 anni e da allora
non si è più fermato, diventando un attore estremamente popolare.
Riviviamo i tratti salienti di questo incredibile attore che
raramente recita senza un magnifico supporto di make-up per affrontare
personaggi bizzarri e iconici.
Edward Mani di forbice (Tim Burton, 1990)
Edward Mani di forbice è il primo film della lunga
collaborazione fra il regista Tim Burton e Johnny Depp e rappresenta la
pellicola che presenta l’attore come una vera promessa del cinema mondiale.
Il film è assolutamente un cult degli anni novanta e Tim
Burton lo considera il suo preferito fra le sue opere.
La performance di Depp è celebrata come una delle più
profonde della sua carriera.
Si dice che il divo statunitense abbia pianto durante la
lettura del copione.
Nel cast è anche presente Winona Ryder, fidanzata di Depp in
quel periodo.
Ma l’interpretazione di Johnny Depp non avrebbe potuto
essere così convincente senza un fantastico lavoro di trucco e costumi che però
richiese diverso tempo!
Nel periodo delle riprese, Johnny Depp trascorse due ore al
giorno a truccarsi, a coprire le sopracciglia e applicare le cicatrici.
Erano necessari altri 45 minuti per cucire l’attore nella
sua tuta di lattice nero, insieme alle mani di forbice.
Successivamente il parrucchiere aveva bisogno di un’ora
ancora per creare la criniera arruffata di Edward.
Una routine di quasi 4 ore cui Depp si è sottoposto per
l’intera durata delle riprese, dunque quasi quattro mesi!
Be… ne è valsa sicuramente la pena!
Pirati dei Caraibi - Saga (Gore Verbinski, Rob Marshall,
Joachim Ronning e Espen Sandberg, 2003-2017)
Per quanto la carriera di Depp sia costellata di grandi
prove attoriali, credo sia inopinabile che il suo lavoro più popolare sia
l’interpretazione di Jack Sparrow.
Scusatemi, ho omesso un capitano… L’interpretazione più
popolare di Depp è quella del Capitan Jack Sparrow!
Pirati dei Caraibi è una delle saghe cinematografiche più
famose dell'epoca moderna!
Anche qui il trucco ha fatto la sua parte!
Considerate che per ideare e realizzare il look del pirata
più iconico di sempre e della sua ciurma ci sono voluti 50 make-up artists, 30
parrucchieri e 900 capi d’abbigliamento!
Come truccatore personale di Depp torna Joel Harlow, che
aveva già lavorato con lui proprio in Edward Mani di Forbice!
Nel primo film, il Commodoro Nororington definisce Sparrow
come il peggior pirata che si ricordi.
Jack Sparrow prontamente risponde che almeno di lui si
ricordano!
Ci sentiamo di dar ragione al capitano… e ci ricordiamo di
lui anche grazie al suo fantastico look!
Alice in
Wonderland (Tim Burton, 2010)
Se questa pellicola è stata accolta tiepidamente dalla
critica e calorosamente dal pubblico, la stessa cosa non si può dire la stessa
cosa per la performance di Depp nei panni del Cappellaio Matto, che è ha
ricevuto un plauso unanime!
E, come spesso abbiamo visto, l’attore opera sotto un
incredibile travestimento!
Black
Mass (Scott Cooper, 2015)
In Black
Mass di Scott Cooper, Johnny Depp interpreta il famoso gangster James “Whitey”
Bulger.
La prova dell’attore è apprezzata e viene riconosciuta da
molti critici come un grande ritorno dopo un periodo di interpretazioni buone
ma non eccezionali e anche in questo lungometraggio, Depp è irriconoscibile.
Joel Harlow, suo truccatore dai tempi di Edward Mani di
Forbice, ha raccontato che le protesi che rendevano Depp calvo sono state
realizzate a mano, inserendo un capello per volta.
Ciascuna di esse poteva essere utilizzata solo una volta,
ragion per cui ne sono state realizzate circa 50, in un processo che richiedeva
22 ore di lavoro per ogni protesi.
L’attore, poi, si sottoponeva ogni giorno a una seduta di
trucco di circa due ore per ottenere l’aspetto che ha nel film.
Queste sono le interpretazioni trasformiste di Depp che
abbiamo scelto ma potete trovare altri fantastici esempi anche in La
Fabbrica di cioccolato (Tim Burton, 2005), Sweeney Todd – Il diabolico
barbiere di Fleet Street (Tim Burton, 2007), Dark Shadows (Tim
Burton, 2012), The Lone Ranger (Gore Verbinski, 2013), Into the Woods
(Rob Marshall, 2014) e Animali Fantastici e Dove trovarli (David Yates, 2016).
E a chi accusasse Johnny Depp di non saper recitare senza
chili di trucco e mille parrucche, consigliamo Ed Wood (Tim Burton, 1994), Donnie
Brasco (Mike Newell, 1997), Blow (Ted Demme, 2001) e Neverland –
Un sogno per la vita (2004, Marc Forster).
Attendiamo con ansia le sue due ultime fatiche: Waiting
for the Barbarians (Ciro Guerra) e Minimata (Andrew Levitas)!
Christian Bale: Il trasformista fisico
Christian Bale è un apprezzatissimo attore moderno che ha impiegato
anima e soprattutto corpo nelle sue varie interpretazioni.
Analizziamo la sua carriera per capire quanto abbia lavorato
il suo fisico perché fosse sempre adatto al personaggio da interpretare.
Quando Bale dovette girare American Phsyco (2000), presentava
un fisico muscoloso e un peso di 81 Kg ma già quattro anni dopo, per la sua
prova in The machinist (2004), attuando una dieta di una sola mela al
giorno per mesi, porta il suo fisico ad un peso di 51 Kg!
Per interpretare Batman nel primo capitolo della trilogia di
Christopher Nolan ritorna in poco tempo ad 86 Kg e per il secondo capitolo ad
87 Kg.
Ah sì… La cosa impressionante è che tra le due pellicole ha
girato una pellicola dove il suo perso era di 61 Kg, (L’alba della libertà,
Werner Herzog)
Nel 2010, con un peso di 66 Kg, offre un’incredibile performance
in The Fighter (David O. Russel), che gli vale il primo e per ora unico Oscar.
Nel 2012, per il terzo capitolo di Batman torna pesare 87 Kg
e poi ancora un anno dopo in American Hustle (David O. Russel) ha un
fisico di addirittura 103 Kg!!!
Nel 2018 invece porta il suo corpo ad un peso di 106 Kg, per
interpretare Dick Cheney in Vice (Adam McKay), dove è irriconoscibile!
Nessuno ad Hollywood ha sottoposto il proprio fisico a tali pazzie
in nome della recitazione!
Daniel Day Lewis: Diventare il personaggio in tutto e per
tutto
Anche se la carriera di Daniel Day-Lewis è numericamente
esigua, è stata più che sufficiente a costruire una mitologia intorno
all’attore inglese, che si è sentito all’unisono appellare come il migliore
attore della sua generazione, e frequentemente, come il migliore in assoluto;
una mitologia che poggia le sue basi ben salde su un primato: quello dell’unico
attore al mondo ad aver vinto 3 Oscar come miglior protagonista.
Seguendo le regole del metodo di Stanislavskij, che
professava la regola per cui un attore dovesse diventare realmente il
personaggio che interpretava, imparando tutto quello che quel personaggio
sapeva fare, parlando come lui realmente avrebbe parlato, vestendosi con gli
stessi abiti, Daniel Day-Lewis ha sperimentato sulla sua pelle tutto quello
che, una volta sul set, avrebbero dovuto vivere i suoi personaggi.
Doveva interpretare un pugile per The Boxer (Jim
Sheridan)?
Daniel ha praticato box per tre anni, ha disputato incontri
reali, arrivando a competere a livello agonistico. Avrebbe potuto comodamente
continuare a boxare per il resto della sua vita.
Per calarsi nei panni di Hawkeye, ne L’ultimo dei Mohicani
(Michael Mann), ha imparato a lanciare in modo professionale l’accetta,
terrorizzando tutti sul set.
Per prepararsi al ruolo di carcerato in Nel nome del
padre, si è fatto rinchiudere in una cella per 3 giorni e 3 notti, senza
cibo e acqua e, alla fine dei tre giorni si è fatto sottoporre a un lungo
interrogatorio da un investigatore.
Nel 2017, pochi mesi prima dell’uscita del suo ultimo film Il
Filo Nascosto ha annunciato il ritiro dalle scene…
Noi speriamo vivamente che ci ripensi!
Il mio piede sinistro (1990, Jim Sheridan)
Nel 1990 Daniel Day-Lewis vince il suo primo oscar all’età
di trentatré anni per l’interpretazione di Christy Brown nel film di Jim
Sheridan: Il mio piede sinistro.
Christy Brown era uno scrittore e pittore irlandese, nato
con un handicap fisico molto grave: l'unica parte del corpo di cui possiede
ogni funzione è il piede sinistro.
Questa è l’interpretazione che rende Daniel Day-Lewis noto
al mondo intero.
Per l'occasione, al fine di rappresentare mr. Brown al
meglio, ha voluto imparare a scrivere con l'estremità del piede e sul set l’attore
si fece portare in giro per mesi su una sedia a rotelle e si fece imboccare,
innervosendo tutti i collaboratori.
Gangs of
New York (2002, Martin Scorsese)
Dopo The Boxer, film del 1996, Daniel Day-Lewis decide
di ritirarsi per qualche tempo a Firenze dove trova casa a piazza Santo Spirito
e si fa assumere come apprendista calzolaio di scarpe per vip.
È Martin Scorsese che riesce a convincere l’attore a
partecipare nuovamente a un film come protagonista per Gangs of New York, film
del 2002 interamente girato a Cinecittà.
Daniel Day-Lewis recita la parte di 'Bill il Macellaio' ed
offre una performance intensa e convincente che gli consente per la terza volta
di essere candidato al premio Oscar, di nuovo come protagonista, senza tuttavia
vincerlo.
In preparazione al ruolo, l’attore imparò il mestiere del
macellaio ed a lanciare coltelli.
Nel periodo delle riprese, l'attore non smise mai di
interpretare il suo personaggio, tanto da rifiutare inizialmente i trattamenti
medici proposti quando gli venne diagnosticata una polmonite, poiché non in
linea con il periodo storico in cui il film era ambientato.
Inoltre durante una delle scene di combattimento, Leonardo
DiCaprio ruppe il naso a Daniel Day-Lewis, che comunque non uscì dal
personaggio.
Il Petroliere (2007, Paul Thomas Anderson)
Quando Anderson propose a Lewis la parte di Daniel Plainview
per la sua ambiziosa pellicola Il Petroliere (nel 2019 definito da The Guardian,
rivista britannica, come il miglior film uscito nel nuovo millennio) penso
fosse certo delle qualità dell’attore ma dubito potesse prevedere i risultati
del suo lavoro.
La recitazione di Lewis è solo l’apogeo di uno dei film
meglio riusciti di sempre.
Secondo il produttore JoAnne Sellar, il film non si sarebbe
realizzato affatto se l’attore avesse rifiutato il ruolo.
L’interpretazione di Daniel Day-Lewis è premiatissima e
annoverata ancora oggi come una delle migliori della storia del cinema.
E quando porti un realismo tale davanti alla macchina da
presa, il secondo Oscar nel 2008 diventa solo una formalità.
Lincoln (2012, Steven Spielberg)
Due Oscar però non bastano a Daniel, che vince il suo terzo
Oscar come miglior attore protagonista nel 2013, grazie per il suo lavoro in Lincoln,
raffinata opera di Spielberg, dove porta in scena il celebre presidente
americano.
Grazie a questa statuetta, diventa il primo e fino ad ora
unico attore a vincere tre Oscar come attore protagonista nella storia!
Sull’interpretazione c’è poco da dire… Lewis diventa Lincoln,
trattando la cura dei dettagli quasi maniacalmente, come ci ha abituati negli
anni.
La collega Sally Field racconta che, durante la lavorazione di Lincoln, Daniel le inviava sms scrivendoli come li avrebbe scritti il sedicesimo presidente americano, con la stessa lingua arcaica e firmandosi con una A.
Ed ecco i tre attori da noi scelti per questo articolo!
Ma ve ne sono tanti altri!
Non è forse il mestiere dell’attore quello di vivere carnevale tutto l’anno?
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