RACCONTO

Erano le sette di sera quando, come tutte le sere, Miss Alberta Terenzi, o come tutti la chiamavano, Miss Berta, usciva dal suo negozio di sartoria in Via Castelfidardo, e con un po' di fatica slegò la sua bicicletta da donna, alquanto malandata, per dirigersi a casa. Attraversando il corso e spostandosi verso Via Branca, miss Berta si accorse del solito via vai prenatalizio, la gente accorreva per i negozi in cerca dell'ultimo acquisto da fare prima di posarlo sotto l'albero. La sera seguiva il solito ciclo, tutti i negozi chiudevano alla stessa ora e all'improvviso, Pesaro era vittima di un imbuto umano, tutta la gente affluiva nella stessa direzione per recuperare i propri mezzi per tornarsene a casa, aspettando la mattina lavorativa successiva.

Il giorno seguente arrivò rapidamente, era lunedì, e come tutti i lunedì, la sartoria restava chiusa. Miss Berta, però, signora dinamica e spigliata, non si sarebbe lasciata andare alle faccende casalinghe, dedicava tutta la sua mattinata a giretti per il centro città e piccole commissioni. Così, in sella alla sua bici, iniziava a pedalare verso le strade centrali fin quando non imboccò via Passari e là, all'altezza della Biblioteca San Giovanni, un signore tanto brizzolato quanto avvilito, iniziò ad urlare per la strada dicendo che qualcuno, di fronte al suo negozio in Via Paolucci, era staro ucciso e lasciato li, al freddo della sera prima. La vicenda radunò una folla di curiosi, e il bar di Mirco Sanchioni si svuotò rapidamente, tanto che lui stesso si riunì assieme ai passanti che, accerchiando il negoziante, riconobbe subito il volto del povero disgraziato. Quest'ultimo, era un signore sulla settantina, indossava un completo grigio e una camicia nera, senza cappotto, il che risultava strano per essere il 20 di dicembre. Il suo corpo era ormai destinato ad essere sepolto e niente poteva ormai impedire la disgrazia. Lo stupore vero, però, fu riconoscibile negli occhi di Mirco, che, infatti conosceva l'anziano. Miss Berta non aspettò nemmeno un secondo, il suo modo di captare le sensazioni altrui la portarono direttamente al barista che infatti fu vittima di domande brevi e dirette, all'unico scopo di capirci di più riguardante l'accaduto. Mirco era rimasto agghiacciato, non riusciva a distogliere lo sguardo da quella che sembrava essere un ferita sulla testa, quasi come se qualcosa di appuntito avesse colpito quel signore che, apparentemente, sembrava essere la personificazione della pura classe. Le domande furono specifiche e subito Miss Berta capì come facessero i due a conoscersi... la sera prima, verso l'orario di chiusura, i vecchi del quartiere si cimentarono in un torneo di poker classico proprio all'interno del bar di Sanchioni, poiché appunto erano clienti abitudinari presenti ormai quasi più che il barista stesso. Il signore deceduto, scoperto poi essere il signor Bacchiani, aveva vinto la mano in tavola portando alle strette diversi giocatori, tra cui il signor Roberto Sanchioni, nonché padre di Mirco e per quella disgraziata mano di gioco anche mazziere, più un altro signore, mai visto prima in quel bar che, dopo aver ordinato un bicchierino di anice, fu invitato a partecipare al gioco. Quest'ultimo, agli occhi di Mirco, risultò alquanto particolare, indossava scarpe eleganti, bianche con punta nera e lacci in cuoio, un abito da sera color grigio topo e un cappello particolarmente vistoso, una specie di bombetta, solo più slanciata verso l'alto. Aveva solo un difetto questo uomo così sofisticato, era anziano e come tutti ad una certa età il tempo porta a deteriorarci, infatti la cartilagine delle sue ginocchia erano talmente consumate che senza il suo lungo, elegante, bastone non sarebbe stato in grado di fare più di qualche passo. Subito dopo la fine della mano con la vincita del fortunato Bacchiani, si decise per una pausa e, secondo quanto ricordato dal giovane barista, la vittima uscì dal retro per fumarsi uno dei suoi sigari Habanos con l'idea di tornare al tavolo verde pronto per una nuova partita ma, da quanto riportato, non si fece più vedere. Roberto è stato sempre presente al tavolo, spettando a lui fare gli onori di casa e quindi aveva il dovere di tenere a bada gli altri giocatori e controllare le poste sul tavolo verde. Di conseguenza pareva impossibile il fatto che avesse potuto far qualcosa di male alla vittima. Miss Berta, dunque, si concentrò in particolare sul signore elegante, quasi di un'altra epoca, ma dal nome ancora ignoto. Doveva capire: era impossibile che nessuno si fosse chiesto che fine avesse fatto il fortunato vincitore, e i soldi? Che fine avevano fatto? Nelle tasche non fu trovato niente, nemmeno un centesimo: solo documenti, foto di famiglia ed un fazzoletto di stoffa che presentava in un angolo le iniziali PB in un elegante corsivo inglese. Mirco fece diversi riferimenti al bastone da passeggio del vecchio, che infatti come pomolo aveva un becco d'aquila. Questa cosa ovviamente scaturì in Miss Berta qualche curiosità, la ferita riportata dal deceduto era un colpo secco, sulla fronte, alquanto profondo e capace evidentemente di uccidere. Le idee erano abbastanza ovvie, certo, non c'era alcun tipo di prova significativa, ne tantomeno un evidente colpevole, ma Miss Berta, essendo una semplice vecchietà ficcanaso aveva già svolto gran parte di quello che era compito di polizia ed investigatori. Se Mirco avesse mentito su qualche dettaglio? Se il vero autore del delitto fosse proprio quel tale che iniziò ad urlare e che per altro, ritrovò il corpo proprio davanti al suo negozio e che in quel momento era già sparito? E se invece fosse un complotto tra i giocatori? Solo le indagini che furono svolte poi, portarono alla chiusura del caso... Piero Bacchiani non morì la dove fu poi trovato, e non fu nemmeno ucciso da Paolucci, il signore elegante con il bastone da passeggio, ma l'arma del delitto fu proprio quella, presa di nascosto dal vecchio barista Sanchioni che, mentre tutto il resto del gruppo si dedicava a chiacchericci e commenti personali sulla sfortuna della partita appena giocata, Roberto si alzò, lasciò il tavolo senza farsi vedere e riuscì a prendere di nascosto il bastone di Paolucci che appunto utilizzò per uccidere. Un colpo veloce, e subito le mani scivolarono nelle tasche della giacca di Bacchiani per recuperare la posta appena persa. Il bastone tornò esattamente dove fu preso, intonso e apparentemente pulito.

Certo, Miss Berta non ha chiuso il caso in prima persona, ma ha fornito diverse informazioni grazie alle quali è stata possibile effettuare una svelta investigazione capace di poter far collegare i puntini agli inquirenti.

Commenti

  1. Vi lovvo raga, più racconti please
    Dopo ditemi chi l'ha scritto anche se ho un sospetto molto grande... Ahahaha buone feste

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