HOKUSAI: il vecchio pazzo per la scrittura

 

HOKUSAI: IL VECCHIO PAZZO PER LA PITTURA

Ognuno di noi almeno una volta ha avuto l’occasione di intravedere la celebre stampa de “La Grande onda”, chi l’ha vista in un manifesto o in un negozio, ormai tutti la conoscono, la si può trovare ovunque e mentre da una parte dovremmo essere grati a questa estrema globalizzazione che diffonde l’arte in ogni luogo, dall’altra la biasimiamo perché questa commercializzazione ha portato all’offuscamento del suo autore, rendendo famosa l’opera in sé e sconosciuto il suo creatore e all’omologazione di tutta l'arte di questo meraviglioso artista in un unico dipinto.

Il repertorio artistico di Hokusai è vasto e vario, dalla stampa alla pittura c’è un solo fattore che accomuna tutte le opere di questo creatore: la ricerca della perfezione. 

Dall’età di sei anni ho la mania di copiare la forma delle cose, e dal mezzo centinaio in poi ho pubblicato molti disegni, però tra quello che ho raffigurato in questi settant'anni non c'è nulla degno di considerazione.

A settantatré [anni] ho un po' intuito l'essenza della struttura di animali e uccelli, insetti e pesci, della vita di erbe e piante e perciò a ottantasei progredirò oltre; a novanta ne avrò approfondito ancor più il senso recondito e a cent'anni avrò forse veramente raggiunto la dimensione del divino e del meraviglioso.

Quando ne avrò centodieci, anche solo un punto o una linea saranno dotati di vita propria. Se potessi esprimere un desiderio prego quelli tra Lor Signori che godranno di lunga vita di verificare se quanto affermo non sarà veritiero.”


A questo punto, prima di continuare è doveroso fare una distinzione particolare tra “stampa” e “pittura".

La stampa giapponese è definita Ukiyo-e, è un termine di origine buddista che indica un senso di fugacità provocato dall’attaccamento ai beni terreni e quotidiani a cui il saggio doveva e voleva rifuggire. Nel seicento però questo termine adottò un altro significato ovvero quello di valorizzare e desiderare proprio quei piaceri effimeri e fuggevoli, “fluttuanti”, in cui la nuova società amava perdersi e rinnovarsi. 

Non vi sono ombre o prospettiva in questo stile tutto è ridotto ad un'unica dimensione.

Fluttuare, perdersi nel piacere, allontanare la malinconia della realtà e del dolore.

La stampa giapponese è un arte meravigliosa che Hokusai è riuscito a portare sempre più all'estremo, utilizzandola in parecchie delle sue opere. Egli è un innovatore in tanti campi si basti pensare che l'arte fumettistica nipponica ovvero i manga nascono proprio da lui.

È comune pensare che  il capolavoro di questo artista sia "La grande onda", ed  effettivamente nel mondo occidentale è così, ma per il paese del Sol Levante la questione è diversa. Per i giapponesi è invece “Il fuji rosso”

La motivazione va ricercata nella cultura nipponica, infatti per gli orientali il monte Fuji è sacro, parlando in ambito religioso, addirittura venerato come una divinità.  


"Se il cielo mi desse ancora cinque anni di vita, potrei diventare un grande pittore."

Hokusai è arrivato dove molti non sono riusciti, quasi ossessionato dalla perfezione non era mai soddisfatto delle sue stampe. È un peccato che non sappia quanto oggi sia stimato, anche al di fuori della sua piccola isola, come maestro di vita e di pittura.

SARA SANTORI


Commenti

  1. Unpopular opinioni: unpopular opinions are popular opinions

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  2. Molto interessante!! ....e affascinante storia ....

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  3. Una lettura affascinante che ti teletrasporta nel misterioso e affascinante paese del Sol levante .

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  4. Come sempre gli articoli di Santori non deludono mai
    Continuate così ragazzi

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  5. Molto bello e ben fatto ! Si intravede la passione per l'arte !

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