RUBRICA ARTISTICA - Immagini in movimento

 



IMMAGINI IN MOVIMENTO

                     «Il cinema racchiude in sé molte altre arti; così come ha caratteristiche                                    proprie della letteratura, ugualmente ha connotati propri del teatro, un              aspetto filosofico e attributi improntati alla pittura, alla scultura, alla musica.»

Akira Kurosawa

            Vi starete sicuramente interrogando sul perché io abbia messo una citazione di uno dei più grandi registi di cinematografia del secolo scorso in una rubrica d’Arte. 

Temo che sarete costretti a leggere il seguito per scoprirlo. 
 

Cinema e pittura sono sempre stati un accoppiamento perfetto, ma spesso si tende a pensare ad esse come a due dimensioni separate, quasi opposte, in realtà non è così. Si può dire che siano una l’evoluzione dell’altra. Il cinema è la completa evoluzione di tutte le altre arti, come dice il Maestro giapponese Akira Kurosawa.

Non a caso una delle tante definizioni della settima arte è proprio immagini in movimento”. 

E in Francia, dove il cinema è nato nel 1895, per indicare un’inquadratura si usa proprio il termine cadre” (quadro), a rimarcare la prossimità delle due nobili arti.

Abbiamo visto i dipinti nei musei e abbiamo conosciuto gli artisti tramite i libri di storia dell’arte, ma grazie ad alcuni film siamo stati in grado di entrare nella loro vite, spesso tormentate.

 Ci sono centinaia per non dire migliaia di film che trattano l’arte o la vita degli autori. Certe volte è la principale protagonista, altre volte è solo uno sfondo inanimato di passaggio. Per quanto riguarda l’arte nella cinematografia italiana.

(Scena tratta dal film “La migliore offerta” di Giuseppe Tornatore)

L'ARTE NELLA CINEMATOGRAFIA ITALIANA

Nel nostro Paese, possiamo citare Luchino Visconti, sia in “Senso” che nel “Gattopardo”, splendide ricostruzioni dell’epoca di passaggio dalla Sicilia borbonica alla creazione del Regno d’Italia.


 (Francesco Hayez, Il bacio, 1859 e Luchino Visconti, Senso, 1954.)

Nel film “Policarpo, ufficiale di scrittura” di Mario Soldati, nella descrizione dell’epoca della Roma umbertina di inizio novecento; e nel capolavoro di Federico Fellini, “La Dolce Vita”, lo splendido affresco del benessere economico italiano degli anni ‘60.

(Orson Welles e Pier Paolo Pasolini sul set del film “La Ricotta” del 1963.)

Pasolini giunge a uno dei più intensi risultati del rapporto del suo cinema con l’arte, del gusto per l’immagine e della ricerca storica. Qui Pasolini, utilizzando come modello la pittura di Rosso Fiorentino, con la celeberrima opera “La deposizione di Cristo”, sintetizza la propria visione della società capitalistica italiana affermatasi con la modernità.


Il regista dunque, rappresenta un caso particolare e certamente il più emblematico del Novecento di come cinema e letteratura possano essere il prodotto alto di un solo autore. Curioso è poi il caso Alberto Sordi, con l’episodio “Vacanze intelligenti”, del film corale “Dove vai in vacanza?”, che prende di mira l’arte contemporanea, Sordi riesce ad ironizzare con classe e grande maestria, sulla Biennale d’arte di Venezia che aveva appena consacrato le correnti neoastrattiste, concettuali, poveriste e iperrealiste, troppo lontane però, dal gusto del cittadino medio.


“L'arte non ha epoca. È l'emozione che dorme su guanciali d'eternità.”

Antonio Aschiarolo

 SARA SANTORI


Commenti

  1. Meraviglioso! Si notano la tua grande passione per l’arte e la tua notevole capacità di rielaborazione e di saper cogliere gli argomenti principali per attirare l’attenzione del lettore. Queste qualità insieme creano un articolo davvero interessante, complimenti!

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  2. articolo molto interessante, bravissima 👏🖐️

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  3. esposizione brillante, proprio come te✨

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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