RUBRICA DI ATTUALITA' - IL CORONAVIRUS



E’ arrivato di soppiatto, facendosi sentire solo velatamente, come un fulmine a ciel sereno, ciò che ci ha tenuto in casa per mesi, rendendoci tutti un po’ ipocondriaci. Eppure il Coronavirus delle avvisaglie le aveva pur date, ma noi eravamo troppo impegnati a depredare i supermercati e le farmacie arraffando quanti più viveri possibili, creando più assembramenti e più danni, neanche fosse una carestia.


CHE COS’E’.

Forse però non dovremmo parlare di un singolo caso, ma della famiglia dei Coronavirus, dato che la nostra nemesi non è altro che un membro di un ampio gruppo di virus che si sviluppano principalmente in alcuni animali (come i pipistrelli) per poi evolversi fino a diventare capaci di infettare gli esseri umani causando malattie da lievi a moderate, arrivando a quelle respiratorie come la SARS (Sindrome Respiratoria Acuta Grave). 

Il virus prende il nome dalla caratteristica forma di corona con innumerevoli punte sparse sulla sua superficie, lo stesso vale per gli altri 7 tipi di Coronavirus attestati dagli anni ’60 ad oggi. L’epidemia ha avuto il suo epicentro nella Cina Centrale, più precisamente nella città commerciale di Wuhan, in cui i primi casi si sono verificati all’inizio di Gennaio. Scambiato inizialmente per un’influenza aggressiva sfociata in polmonite a causa degli analoghi sintomi (febbre e tosse secca), solo l’11 febbraio è stato identificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) come un nuovo tipo di Coronavirus mai incontrato prima e denominato Sars-CoV-2 responsabile di una malattia respiratoria: il COVID-19. Sappiamo ormai che la mortalità non è troppo elevata, tanto che la maggior parte delle persone decedute avevano malattie pregresse o erano particolarmente vulnerabili e che il virus è estremamente contagioso. La situazione attuale è ancora critica, ma sono arrivate finalmente delle notizie incoraggianti: la società farmaceutica Pfizer ha dichiarato di aver prodotto un vaccino sperimentale efficace al 90%, sviluppato con il produttore farmaceutico tedesco BioNTech.

COSA E’ SUCCESSO FIN’ORA.

 Dobbiamo ammettere che all’inizio abbiamo tutti, o quasi, preso la cosa sottogamba, io compreso, con i soliti luoghi comuni e l’onnipresente disinformazione; nessuno pensava che nel giro di poco più di un mese le nostre vite si sarebbero stravolte in questo modo, tanto da vedere bloccarsi il Paese e, progressivamente, l’intero globo, cosa che poi avremmo scoperto persistere nei mesi successivi. Eppure è arrivato anche qui, nel “bel paese”, un luogo ameno, che non era pronto a sostenere un’emergenza di tale calibro. I primi casi isolati sono stati registrati il 21 febbraio, in Lombardia, a cui hanno seguito una serie di Dpcm che hanno portato al lockdown, che ci ha tenuti segregati in casa da marzo a fine maggio.

Il problema è che, come al solito, non abbiamo imparato la lezione, perché, per moltissimi, da quando in estate sono state allentate un po’ le misure, la pandemia era finita, il Covid-19 era inspiegabilmente sparito, e quindi siamo stati assembrati e senza mascherina, sentendoci ormai fuori pericolo, pensando che fosse tutto finito. Non voglio polemizzare né schierarmi da una parte, ma mi pare evidente che in molti ambiti la situazione sia stata gestita molto male.

Perché si fa sempre tutto all’ultimo, con scuole che riaprono avendo solo un paio di giorni per organizzarsi? Ad esempio non vedo la necessità, in questo momento, di acquistare dei banchi che in moltissimi contesti non si sono neanche visti, in altri sono arrivati tardi e comunque, in generale, non possono essere minimamente utilizzati. Mi chiedo, perché quei fondi non sono stati investiti in contributi da devolvere ai lavoratori in difficoltà o in mezzi per sostenere la Didattica a Distanza, che non sembrava poi così lontana. 

Difatti, dopo solo 2 mesi il governo è stato costretto a chiudere nuovamente le scuole e a imporre delle misure che ricordano in maniera piuttosto sinistra quelle di marzo, si va in quella stessa direzione. 



MISURE ADOTTATE.

A seguito di vari Dpcm disposti dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di cui ormai è impossibile non conoscere il nome, è stata dapprima limitata l’attività di ristoranti, pub e bar, che non possono ospitare più di un certo numero di persone; sono state chiuse palestre e piscine, con conseguente sospensione dell’attività relativa agli sport da contatto e, forse l’evento più saliente: sono state chiuse le scuole superiori in tutta Italia. Con l’ultimo Dpcm poi il Paese è stato diviso in 3 zone, attualmente:

  • rossa (rischio alto): Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria, provincia autonoma di Bolzano, Toscana, Campania;
  • arancione (rischio intermedio): Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Marche, Puglia, Sicilia Umbria;
  • gialla (rischio moderato): Lazio, Molise, Provincia autonoma di Trento, Sardegna, Veneto.Tutte le misure adottate hanno fatto discutere e non poco, con numerose manifestazioni in tutto il Paese, sfociate in molti casi anche in situazioni violente e pericolose, affiancate poi da quegli immancabili geni dei negazionisti, passati alla storia come “no mask”, complottisti fermamente convinti che la pandemia sia una menzogna, invenzione dei “poteri forti”, un modo per tenerci soggiogati, insomma. Link ad un video su YouTube di una loro manifestazione: https://youtu.be/spFVC6_Jsno


CONSEGUENZE.


Le conseguenze di questa pandemia sono molteplici, a partire da quelle imminenti, che si stanno verificando proprio in questi giorni, fino ad arrivare a ciò che succederà in futuro. La più evidente è certamente il collasso del sistema sanitario nazionale, e la colpa è tutto tranne che dei medici, che stanno svolgendo un lavoro splendido; il problema è costituito dall’elevatissima richiesta di cure e la mancanza di mezzi, sui quali per fortuna si è investito. Qui possiamo facilmente collegarci a un altro gigantesco problema che affliggerà gli Italiani nei prossimi anni, che è di natura prettamente economica: il nostro già debole sistema economico infatti è stato colpito in primis dalla chiusura delle attività, ma sarà messo a dura prova anche dalle numerose spese che lo Stato sta affrontando, e tutto questo andrà a gravare sui cittadini che, già in difficoltà per lo stipendio non retribuito, vedranno le tasse aumentare a dismisura.In conclusione tutto quello che mi sento di dire è che si preannuncia nuovamente un periodo duro, quello che sta arrivando, sia per noi studenti che per i lavoratori, ma dobbiamo prepararci per poterlo affrontare al meglio e, soprattutto, dobbiamo essere collaborativi rispettando le misure proposte, per fare in modo che tutto finisca il prima possibile, per poter tornare alla vita di tutti i giorni che amiamo e bramiamo, perché alla fine la quarantena e in generale questo periodo di pausa obbligata hanno anche i loro piccoli lati positivi: ne giova il clima, dato che le emissioni sono drasticamente diminuite; possiamo beneficiarne anche noi, poiché è proprio quando ci vengono a mancare, che capiamo davvero il valore della nostra vita e di tutto ciò che ci circonda, della nostra libertà, che, se ci impegniamo e stiamo uniti, ci sarà presto restituita. 


Jacopo Muscatello.



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